Nella stagione più fredda, la natura ci delizia con un'abbondanza di frutti maturi e gustosi.
Tra le leccornie più amate dell'autunno si trovano le castagne. Nel linguaggio comune il termine “castagna” viene utilizzato per definire qualsiasi tipo di frutto del castagno disponibile in commercio, anche se in realtà questo termine non è propriamente corretto.
Un’importante distinzione che va fatta, infatti, è quella tra castagne e marroni che, nonostante vengano spesso utilizzati come sinonimi, indicano in realtà due prodotti ben diversi dal punto di vista morfologico, qualitativo e commerciale.
La botanica alle radici della differenza tra castagne e marroni
Botanicamente parlando, le castagne e i marroni provengono da specie di alberi diverse. Le castagne, infatti, nascono dall'albero del castagno europeo (Castanea sativa), mentre i marroni derivano dall'albero del marrone (Castanea dentata) o, in alcune regioni, dal castagno giapponese (Castanea crenata).
Il termine castagna comprende numerosissime varietà di derivazione dal castagno europeo, diffuse nelle diverse zone castanicole italiane.
Di forma più allungata, colore bruno scuro, le castagne sono provviste di una buccia interna che penetra in profondità nell’interno della polpa, in qualche caso fino a dividerla (nel qual caso si parla di frutti settati) che le rende spesso difficili da sbucciare. Dal punto di vista commerciale le castagne vere e proprie sono di pezzatura diversa, più piccola e costano generalmente meno dei marroni, rispetto ai quali sono meno pregiate.
I marroni sono destinati sia alla trasformazione industriale che al consumo fresco: sono la tipologia più ricercata sul mercato, dove si vendono a prezzi elevati.
Sono considerati marroni i frutti di castagno non settati, di forma più bombata, con la buccia bruno chiaro leggermente striata e un gusto più dolce e profumato della castagna. Fra le caratteristiche principali del marrone c’è il fatto che l’episperma (cioè la buccia del frutto) non penetra la polpa e questo permette di sbucciarli più facilmente. La maturazione avviene verso metà ottobre.
Differenze culinare tra castagne e marroni: gusto e utilizzo
Dal punto di vista culinario, le differenze tra castagne e marroni diventano ancora più evidenti.
Le castagne sono tipicamente più dolci e hanno una consistenza più farinosa. Vengono bollite o arrostite e sono un ingrediente chiave in molte ricette autunnali, come zuppe, purè di castagne e dolci.
I marroni sono più ricchi di oli e hanno un gusto più morbido e burroso. Questo li rende ideali per essere consumati freschi o utilizzati in preparazioni più ricche come ripieni, salse o zuppe cremose. La loro consistenza cremosa li rende particolarmente adatti per la preparazione di creme e dolci.
Conservazione e preparazione di castagne e marroni
Sia le castagne che i marroni possono essere conservati in modo simile: possono essere essiccati, conservati con il metodo contadino della "Novena" o surgelati per prolungare la loro durata.
Quando si cucinano, è comune incidere la buccia con un taglio a croce per evitare che scoppi durante la cottura.
In conclusione, mentre castagne e marroni condividono molte caratteristiche simili, le loro differenze botaniche e culinarie aggiungono un tocco distintivo a ogni piatto autunnale.
Se si cerca la dolcezza farinosa delle castagne o la cremosità burrosa dei marroni, entrambi offrono un'esperienza culinaria che celebra la ricchezza di questa stagione. Quindi, la prossima volta che ti imbatterai in questi frutti autunnali, goditi la loro unicità e divertiti a sperimentare nuovi modi per deliziare il tuo palato con i sapori autunnali.
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