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Immagine del redattoreIvan Barbero

Annata di ottima qualità per le castagne cuneesi



Al momento è ampiamente terminata la raccolta delle castagne cuneesi ibride eurogiapponesi negli impianti delle zone di pianura della provincia, mentre le aree più collinari e montane, leggermente più indietro nella raccolta, sono caratterizzate dalla presenza delle storiche varietà locali.


La qualità del frutto simbolo per eccellenza dell'autunno, per quanto riguarda la castagna ibrida eurogiapponese, sembra essere superiore rispetto a quella dello scorso anno, con una pezzatura mediamente più grande .


Il primo bilancio tracciato per la provincia di Cuneo dagli addetti ai lavori e dalle associazioni di categoria è buono, presentando anche nuove opportunità di valorizzazione della IGP della Castagna Cuneo grazie alle recenti modifiche del disciplinare.


Dal 2006, infatti, la provincia Granda vanta il riconoscimento IGP per la Castagna Cuneo, produzione che coinvolge oltre 100 Comuni cuneesi ma che sconta ancora alcune difficoltà ad emergere sul mercato.


La media produttiva dell'ibrido eurogiapponese si attesta sui 40 frutti a kg, con una quotazione media riconosciuta media ai produttori di 3 euro/kg e un andamento dei prezzi di mercato abbastanza soddisfacente.


Per le varietà di pregio già sul mercato, come le Tempurive,le Ciapastre, il Garrone Rosso/Nero , le operazioni commerciali sono iniziate all’insegna di quotazioni interessanti, variabili dai 2 ai 2,5 euro/Kg per medie grosse pezzature, mentre la piccola pezzatura i prezzi ai produttori si aggirano intorno a 1,5 euro/Kg. La quotazione del marrone è di uno scalino ancora ulteriore con sensibile incremento del prezzo per le prezzature medio/grandi e quotazioni intorno a 3.5/4 euro/Kg.


Ormai alla fine con le operazioni di raccolta, le aspettative si sono mostrate buone anche per le varietà locali di castagne, sia dal punto di vista della produzione che del prezzo.


Le castagne cuneesi e i castanicoltori della provincia sono favoriti anche dalla ridotta concorrenza sul mercato internazionale, con le produzioni di castagne del Sud Italia, della Grecia e della Spagna ridotte ai minimi termini a causa delle condizioni climatiche siccitose.


Le condizioni piovose della scorsa primavera, infatti, hanno incrementato la disponibilità idrica dei boschi delle vallate cuneesi, che com'è noto, sono privi di impianti di irrigazione.


Parlando di numeri, la castanicoltura cuneese conta oltre 2.000 aziende, 4.000 ettari di superficie coltivata a castagneto da frutto e una produzione media di 40.000 quintali.


Tra le varietà di castagne cuneesi più apprezzate sul mercato ci sono il Garrone Rosso, tipico dei boschi a sud di Cuneo e la Bracalla della Valle Varaita, con frutti di pezzatura medio-grande, dolci e saporiti.

Molto ricercati sono anche il Marrone di Chiusa Pesio, prodotto di nicchia e di particolare pregio, e la Garessina della Val Tanaro, eccellente come castagna secca.


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